| Hello! So che come titolo arriva un po' in ritardo, ma è il regalo di compleanno più bello che abbia ricevuto e volevo vantarmene un po' con voi!^^
L'autrice aveva dichiarato che non avrebbe più scritto di Colin e Jared ma è stata colta da ispirazione grazie all'avvicinarsi del mio compleanno, quindi ha dovuto arrendersi alla sua musa - per fortuna!!!^^
Ecco qui, spero che vi piaccia quanto è piaciuta a me!
RATING: macchè!
PERSONAGGI: Colin Farrell, Jared Leto
CONTENUTI: ma niente di grave, suvvia
DICHIARAZIONE: tutti gli eventi sono interamente finzione e non sono intesi a riflettere la vera natura, personalità o le preferenze sessuali delle persone coinvolte.
AUTRICE: Naike
SAN VALENTINO.
"Non è stato strano?"
Scuoto la testa, impassibile.
"Eppure ci sarà stato imbarazzo." insiste.
So dove vuole arrivare. "Non te ne accorgi neanche, in realtà."
Non è convinto, lo vedo dal suo modo di osservare minuziosamente la scena. E' in quella fase. Almeno così ho letto una volta, in un vecchio libro.
"Sarà" dice, sbadigliando. "Domani è San Valentino." Sembra euforico all'idea di festeggiare. In effetti è il primo 14 febbraio che passerà con qualcuno. Spero sia per sempre.
"Vai a chiamarla?" domando.
Mi sorride, è sempre un pò imbarazzato quando me ne parla. "Si."
So che le ha regalato un pupazzo a grandezza naturale, e domani le farà recapitare delle rose. Conoscendolo opterà anche per dei cioccolatini. Non ha pensato ad anelli, orecchini o cose impegnative, e ha fatto bene, non è molto che stanno insieme. Lui è semplice, o, forse, a sedici anni lo siamo tutti?
Sta per oltrepassarmi ed andare verso le scale, ma si blocca. "Hai mai amato così tanto qualcuno da voler fare qualsiasi cosa solo per strappargli un sorriso?"
Queste sono domande che farebbe suo zio. Rifletto. Nella mia vita ho avuto quasi tutto quello che volevo, tranne l'amore. Amare non è facile. "Una sola persona." dico. E' vero.
"Una sola?" sembra allibito.
"E' facile dire ti amo, sono due parole semplici, ma sentirle davvero è molto più complicato." ammetto.
Ho detto ti amo tantissime volte, eccetto ad una persona. La sola che amo davvero.
"Hai ragione" dice in tono serio "ma la amo, e gliel'ho detto."
"Hai fatto bene." se anche non durasse, un giorno lo capirà da solo se davvero lo provava. Da padre non posso dirgli nulla, l'ho viziato, questo è certo, ma sono sempre stato del parere che non devo mettere bocca sulla sua vita sentimentale. Posso consigliarlo, se lo vorrà, ma devi sbatterci il muso, per imparare a vivere davvero.
Non va tutto sempre bene...
"Vado a chiamarla. Buonanotte, pà."
"Buonanotte tesoro."
Il mio bambino ha già sedici anni.
Mentre resto in poltrona con lo sguardo fisso nel vuoto, ho in mano il cellulare. Sto aspettando il momento giusto per telefonare, sto pensando a cosa dire.
La vibrazione del telefono mi distoglie da un mondo lontano.
San Valentino. Che cazzata.
Odio anche l'ipocrisia di quelle persone che dicono 'se ami, San Valentino è tutto l'anno'. Che frase di merda, ormai la dicono tutti. Forse gli rode non avere nessuno.
Rispondo. "Spara."
So già quali parole mi investiranno dall'altro capo della cornetta. "Ehi, baby, domani?"
"Domani." gli faccio eco.
"Perfetto. Tutto ok lì?"
"Direi di si, tu?" domando.
"Si, tutto sommato."
Resto in silenzio.
"Vuoi che ti porti dei fiori, domani?"
Scoppio a ridere, a volte sa essere così dannatamente cretino. "Fottiti, Leto." gli dico. Anche in questo caso so già la risposta.
"Fottimi tu, Farrell."
"Domani." sono serio.
Mi manca. Ma non glielo dico. Manco anche a lui, ma non me lo dice.
"Ok, solito posto." non durano mai molto le nostre conversazioni.
"Va bene."
Sta per darmi la buonanotte. So anche questo.
Digli ti amo, Colin, diglielo. Non lo faccio. Sta combattendo anche lui con se stesso, chiedendosi se deve dirmelo.
"Buonanotte." ha la voce più dolce che vorresti essere disposto ad ascoltare.
"Buonanotte a te" dico. Sento che sta trafficando per mettere giù. Probabilmente si è attorcigliato nel filo del carica batterie. Lo fa sempre. "Jared?"
"Dimmi." sembra sorpreso.
"Portami i fiori domani."
Scoppia a ridere lui, questa volta. Sa che scherzo, ma io so meglio di lui che prima di arrivare al nostro cottage si fermerà a comprare dei fiori, solo per prendermi per il culo.
Ci sono momenti in cui devi dire certe cose, lo devi fare. Ma questo non implica che cambi le cose. Ecco perchè non ce lo diciamo. O è per non soffrire?
Ci salutiamo, sta ancora ridendo. Vado a letto con un sorriso da ebete, forse perchè domani è tra poche ore.
San Valentino, che festa del cazzo.
Ho portato James a scuola, e sua madre andrà a prenderlo. Appena prenderà la patente, ci andrà da solo, e potrà venirmi a trovare quando vorrà.
Salgo in macchina, sono le otto e trenta, e mi aspettano due ore di viaggio. Stasera tornerò a casa, mi farò una doccia, e tutto sarà come al solito.
Non ora però. Ora sono concentrato su tutt'altro.
Il paesaggio è sempre lo stesso, la potrei fare ad occhi chiusi la strada, tanti sono gli anni che la percorro. Adoro il tratto in cui le case si diradano sempre più e compare il verde. Sembra la scena di uno dei tanti film che ho fatto.
Il nostro cottage è nascosto tra gli alberi, l'abbiamo comprato non ricordo più quanti anni fa, quando i paparazzi hanno iniziato ad appostarsi ovunque, impedendoci di vederci in alberghi più o meno di lusso.
Lo aspetterei anche sotto ad un ponte, fosse per me. Non è certo il lusso il motivo per cui vorrei passare il resto dei miei giorni con lui. Il problema è che non è possibile. Il perchè è troppo complicato per pensarci.
Non ora. Ora voglio solo baciarlo.
A Natale non ci siamo visti, e l'ultimo dell'anno non è possibile passarlo insieme: l'effetto dell'alcool, e l'euforia ci farebbero capitolare solo a guardarci.
Non voglio dare spettacolo, la mia vita privata deve restare tale. Privata. Se domani lui mi chiedesse di essere una coppia normale, non esiterei ad accettare e mollare tutto, ma non me lo chiede. Non siamo pronti, forse. Sappiamo che una vera vita di coppia ci porterebbe ad odiarci, ed entrambi ci incolperemmo a vicenda.
Però non sto bene così. Vorrei uno spazio temporale nostro, svegliarmi alla mattina al suo fianco e ripetere la giornata, senza ricordare che già l'ho vissuta 24 ore prima.
Arrivo e parcheggio l'auto nel solito punto. Jared mi raggiungerà tra poco.
San Valentino, che schifo.
Sbadiglio e mi stiracchio alla luce del flebile sole. Fa freddino, ma lo aspetto. Non entro mai senza di lui. Nè lui senza di me. Tre anni fa l'ho aspettato per un quarto d'ora sotto l'acqua, ma ne è valsa la pena.
Scaramanzia? Che ne so!
Quando sono con lui non sono quelle le cose a cui penso, no. In effetti penso alle parole di un film, "vorrei che ci fossero due vite concesse a tutti gli uomini, e tutte le donne". *
Ma così sarebbe tutto troppo facile, e gli esseri umani non amano rendersi le cose facili. Se fosse così io e Jared ci saremmo sposati una delle tante donne che cadono ai nostri piedi giornalmente, e avremmo finto una felicità coniugale che, a mio modesto parere, non esiste neanche nelle coppie più consolidate. Invece ho scelto di appartenergli, e lui a me. E questa storia va avanti da prima che James nascesse.
Sbadiglio di nuovo, e mi siedo sui gradini della piccola veranda.
San Valentino, che razza di festa è?
Jared arriva poco dopo. Porta un paio di occhiali da sole, e mi sorride.
Scende dall'auto sbadigliando.
"Buongiorno." dice, guardandomi.
"Buongiorno." gli faccio eco.
Lo guardo trafficare sul sedile posteriore, e so già cosa tirerà fuori.
I fiori.
E' troppo prevedibile.
"Buon San Valentino." dice, sghignazzando, e porgendomi un mazzo di rose. Sapevo anche che avrebbe scelto di mischiare a quelle rosse, sinonimo di passione, alcune di quelle gialle, gelosia. Sono le due doti migliori che ha nel nostro rapporto. Adoro la sua gelosia.
"Grazie." dico, stampandogli un bacio a fior di labbra.
Sorride. "Se le conti scopri anche che sono tante quante gli anni che scopiamo."
E' sempre allegro. Io invece mi blocco, ed arrossisco un pò. Lui è sempre così, anche alle cose più stupide aggiunge un tocco velato di romanticismo.
San Valentino mi fa proprio schifo.
Entriamo. E' buio e freddo.
Ognuno ha i suoi compiti e il mio è cercare di accendere un fuoco decente, dato che ci veniamo rare volte all'anno. Ci mette sempre troppo per scaldarsi tutto, e finisce sempre che stai davvero bene quando è ora di andartene.
Raramente ci è capitato di starci dei giorni interi, di solito sono le solite fughe annuali di qualche ora. Non ha importanza. O forse ne ha troppa, e pensarci rovinerebbe quel poco tempo che abbiamo.
Accendo il fuoco, ormai devo dire che sono un esperto e se mai la mia carriera da attore finisse potrei inventare un nuovo lavoro e farne il mio mestiere, e mi sdraio sul letto.
Voglio amarlo completamente. Vorrei farlo per sempre.
Sbuca dalla porta qualche istante dopo, sorridendo. "Fa freddo!"
Gli faccio cenno di venire da me, e lui non esita un istante. Mi bacia con passione, e lo aiuto a spogliarsi. Rabbrividisce al contatto con la mia mano. Non è per il freddo, lo so. Forse è anche per il freddo, ma Jared rabbrividisce anche in piena estate. Io anche. Mi basta sentire la sua voce. Potrei morire felice ogni giorno, perchè quello che ho quando sono con lui mi basterebbe per altre dieci vite.
Se quel cottage potesse parlare, ne racconterebbe di cose, questo va proprio detto.
Facciamo l'amore subito, ne abbiamo bisogno, non lo facciamo da troppo. Mentre mi tamburella con le dita sul petto, ed io gli accarezzo i capelli, penso.
San Valentino, come posso non odiarlo?
E' sera, ormai. La nostra giornata si sta esaurendo.
Abbiamo fatto l'amore altre due volte, ed abbiamo parlato di tante cose: progetti, idee, impegni, lavoro.
Non parliamo mai di vita sentimentale. A me non interessa. E' talmente bello che qualunque donna lo vorrebbe, ed essendo un attore di fama internazionale, ha i suoi flirt. E' giusto così. Mi basta essere il suo unico uomo.
Mi basta essere la sola persona che ama...
Non gliel'ho mai chiesto, ma so che è così. Non parliamo mai di questo, facciamo i duri, e sarebbero smancerie inutili quelle cui andremmo incontro. A volte però ho paura. Paura che un giorno si incazzi con me perchè non gliel'ho mai detto.
"Jared... " inizio. Sto sempre giocherellando coi suoi capelli.
"Dimmi." ha la voce assonnata.
Tra poco dovremmo separarci, e se non glielo dico ora, dovrò aspettare la prossima volta. E la prossima volta, se non troviamo un buco in mezzo, sarà a maggio, per il mio compleanno.
Infondo oggi è la festa degli innamorati, se glielo dico, ha senso.
San Valentino, ma chi cazzo l'ha inventato?
So che sa che voglio dirgli qualcosa. Anzi, non qualcosa, ma quella cosa.
Lo sa.
Ti amo, Jared. Dico a me stesso. Lui nella sua mente dirà ti amo, Colin, ed il gioco è fatto.
Non glielo dico. Ma qualcosa devo pur dire. Se gli chiedo quando ci rivedremo mi prenderà per una femminuccia, se dico una frase cretina, mi prenderà per un idiota. Opto per la frase cretina.
Facciamo qualche battuta, ridiamo. Ci baciamo.
Avrei voglia di fare l' amore un'altra volta. Dieci, cento, mille volte.
Ma la giornata è già finita...
Ci rivestiamo, spegniamo il fuoco, ed usciamo nel buio della sera.
Non ci salutiamo mai in modo strappalacrime, anche se a volte vorrei piangere, ma solo baciandoci.
"Ciao." mi dice, salendo in macchina.
Gli faccio un mezzo sorriso ed un cenno con la mano.
Cascasse il mondo, quel giorno dell' anno è solo nostro.
Odio San Valentino. Lo odio davvero. Odio chi dice che se ami è San Valentino tutti i giorni dell'anno. Balle!
Se fosse San Valentino ogni giorno, avrei Jared al mio fianco ogni mattina, al mio risveglio.
Invece aspetterò la sua prossima telefonata, o lui aspetterà la mia, per metterci d' accordo e vederci. E potrebbe essere domani, come tra un anno.
La sola certezza che ho, in tutta questa storia, è che odio San Valentino, ed il fatto che, in realtà, non è tutti i giorni.
*il film a cui mi riferisco è "Il principe delle maree". Consiglio spassionato: se siete deboli di cuore, non guardate questa storia d' amore.. singhiozzo ancora oggi, e lo vedo da dieci anni!!
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