CITY LIGHTS - Capitolo 12

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walkonthemoon
view post Posted on 14/10/2013, 23:45




Chiedo umilmente venia per il ritardo :( !!!!
Dopo una lunga pausa ho deciso finalmente di riprendere la storia, che comunque vorrei terminare, anche se non so quando arriverà questo momento ;)
Buona lettura! se c'è ancora qualcuno...


CITY LIGHTS
Capitolo 12






Dopo una meravigliosa doccia calda, Jared si vestì e si guardò allo specchio. Era pallido, ebbene, ma lo era di solito dopo quei momenti. Almeno non si sentiva più così tanto in colpa…anzi, si sentiva colpevole, ma non così tanto da doversi preoccupare. In realtà, era convinto che qualsiasi prete lo avrebbe ucciso nel momento in avrebbe deciso di metter piede in una chiesa…una confessione di tutti i suoi peccati sarebbe durata due o tre settimane, se avesse comunque parlato ventiquattro ore al giorno!
Cristo, ma a che cazzo stava pensando?Chiese, confessioni…
Ridendo, continuò a guardare quella persona innocente riflessa nello specchio, si asciugò le mani ed uscì dal bagno. Nulla poteva trasformarlo in quel ragazzo innocente di nuovo, aveva perso quell’innocenza troppo tempo fa.
Improvvisamente, al suo cuore mancò un battito quando sentì lo squillo strillante di un telefono. Tuttavia Colin non lo aveva ancora sentito. Jared odiava i telefoni. Così dopo il settimo squillo senza che Colin se ne accorgesse, decise di rispondere. Quel suono lo rendeva nervoso.
“Pronto?”
“Chi sei?” irruppe la voce femminile contro il suo orecchio. Jared ascoltò corrucciandosi.
“Chi sei?”
“Non dovresti essere tu a rispondere a questo telefono!” lei disse con un tono che sembrava arrabbiato, “Voglio parlare con quel maledetto tizio a cui piace pensare di essere mio figlio. O il suo culo sta ancora annegando tra le coperte?”
Jared emise un respiro profondo e decise di passare il telefono a Colin.
Si recò in camera da letto e lo chiamò dolcemente. La testa di Colin sbucò da sotto i cuscini e si strofinò gli occhi; quando vide il telefono tra le mani di Jared, aggrottò la fronte…aveva davvero dormito così profondamente, tanto da non sentire lo squillo?
“E’ tua madre…o qualcuno di simile” sussurrò Jared passandogli il telefono.
Colin lo afferrò lamentandosi, assicurandosi di esser sentito da Rita.
“Madre cara?”
“Sei ancora nel letto pigro bastardo?Cavolo, mi è mancata la tua voce, piccolo. Non parlarmi in quel modo.”
“Cosa ho detto?” chiese non capendo. Non c’era niente di meglio che essere svegliato da sua madre la domenica mattina!
Lei era meravigliosa, ma era una Farrell e tutti loro erano uguali, e non solo, anche la loro lingua. Sorrise a Jared che stava in piedi sull’uscio della porta, e lo guardava, mentre sua madre gli stava parlando di qualcosa a proposito di Eamon o Catherine.
“So benissimo che non mi stai ascoltando, Colin James Farrell!”
Colin sobbalzò, dopo ciò. Non c’era nulla di peggio che sentire pronunciare il suo nome per intero dalle labbra della madre.
“Ci deve essere una ragione, quindi sputa il rospo e non essere maledettamente incazzata. Ero un bravo figlio la scorsa settimana.”
Quel battibeccare continuo era solo un gioco tra di loro, che cercavano così, di dimenticare il fatto che fossero separati da un oceano.
“Prima di tutto, chi è il tizio che ha risposto alla mia chiamata?”
“Lui è solo…”
“E non ti azzardare a mentirmi. Lo so cosa sta succedendo.”
“Bene, allora perché me lo chiedi?”. Oh, quanto adorava queste conversazioni! Era così bello anche semplicemente ascoltare, anche se non poteva vedere la faccia della madre che sicuramente imitava il prete Connelly.
“Così, chi è lui?E cosa sta succedendo tra di voi?”
“Niente, non c’è niente, non è niente, lui è…solo qualcuno” Nel frattempo Colin si era girato, dando le spalle a Jared, e non poté vederlo lasciare la stanza.
“In una mattina di domenica?”
“Cristo, lui ha dei problemi a casa sua, così gli ho offerto di stare qui stanotte. Ora ti prego smettila, per favore.”
“Ad ogni modo, in realtà ti ho chiamato per ricordarti la festa di mercoledì. Sai, il venticinquesimo anniversario di matrimonio di Andrea e Peter.”
Colin scocciato, indietreggiò e si appoggiò sul letto, sospirando. “Tu sei in Irlanda. Perché ti importa sapere se ci vado o no?”
“Perché…” fece una pausa per assicurarsi che Colin stesse ascoltando “Perché queste persone meravigliose sono nostri amici, ed hanno aiutato il tuo bel sedere”
“Cavolo, ma non sono stati nemmeno sei mesi!”
“Ma tu sei stato contento di avere qualcuno che ti ha presentato altri compagni irlandesi, quando ti sei trasferito, vero?” Oh, era davvero brava a risvegliare la sua coscienza!
“Si, signora!” sospirò, abbassando le difese “Mi presenterò lì!”
“Bravo ragazzo.” Colin sapeva molto bene che in quel momento la madre stava sfoderando uno dei suoi sorrisi della serie “so come manipolare mio figlio”.
Jared aveva preso la tazza di tè dal comodino prima di lasciare la stanza, ed ora la teneva tra le mani appoggiandosi al bancone della cucina. Come Colin giustamente aveva detto prima, lui non era niente, nulla di speciale…bene, era la verità e Colin la raccontava come qualunque altra persona avrebbe fatto. Era stato bello la notte scorsa, ed ora era di nuovo nulla. Ma perché quella dichiarazione lo aveva ferito tanto?
“Perché pensavi, che Colin avrebbe potuto considerarti in modo diverso” rispose una voce nella sua mente. Oh, ma non vi era alcuna ragione per pensare a Jared come a qualcosa che non sarebbe mai potuto essere. Come poteva diventare una brava persona se non gli mai stato insegnato nulla di diverso da quello che era la sua vita. Lui si era fidato, e non c’era niente di male. Anzi, no, aveva sbagliato troppo, ma era tutto quello che conosceva… e quanto poteva essere stupido per pensare che una persona sola avrebbe potuto cambiare la situazione?
Perché lui non voleva cambiare nulla; era tutto perfetto così. Quando avrebbe lasciato l’appartamento, sarebbe ritornato ad essere niente, ma di nuovo una puttana, ed avrebbe potuto nascondersi nel suo posto sicuro se la realtà fosse diventata troppo stretta e soffocante.
Immerso in tali pensieri, sospirò, si strofinò la fronte e continuò a mandar giù il tè.
“E’ diventato freddo.” Sentì dire da Colin, che lo stava guardando mentre posava la sua tazza di tè nel lavandino.
“Mia madre è una donna favolosa, ma la sua lingua è peggio di quella di un bastardo ubriaco irlandese.”
Jared annuì soltanto, mentre fissava la finestra. Colin lo guardò stranito, e si avvicinò per accarezzargli la mano, ma non ottenne nessuna reazione. Ok, chi di loro stava assumendo uno strano comportamento ora? Jared pensava che quello che era successo la notte passata era stato solo lavoro? No, c’era stato di più di questo…ma Jared provava le stesse cose?
Forse Colin Farrell era solo bravo a viaggiare con l’immaginazione. Comunque non c’era niente di più che poteva fare, se non chiedergli “Qualcosa non va?”
“No. Tutto come dovrebbe essere, credo” Jared rispose, con tono freddo, come ebbe modo di notare Colin.
Come sarebbe? Oh no, no…quanto seriamente Jared avrebbe potuto prendere le sue parole? Era certo, che era stata tutta colpa di quella stupida frase. Colin non riusciva nemmeno a ricordare tutte le parole esattamente, ma sapeva che aveva detto qualcosa a proposito di ‘Jared che non era niente’. Succedeva sempre qualcosa quando lo chiamava sua madre!
Una volta lei aveva parlato a Danny del comportamento che Colin aveva da ubriaco e di come avrebbe dovuto impedire che ciò accadesse…le madri erano veramente delle creature meravigliose!
Sogghignando, lentamente andò dietro Jared, e lo avvolse tra le sue braccia. Jared si morse le labbra, e si irrigidì automaticamente, aspettando che fosse finita. Era orribile essere toccato in quel modo, non sapeva mai cosa gli altri avrebbero voluto fargli. Improvvisamente Colin allentò la presa, e si scusò con calma, mettendosi di fronte a lui. L’espressione confusa della sua faccia fece ridere Colin, dolcemente. I suoi occhi erano fissi in quelli di Jared, pieni di gioia. Jared dal canto suo, dovette scostare lo sguardo, perché temeva di deluderlo l’espressione che aveva in volto.
Colin a quel punto, posò le mani sulle sue spalle, e sorrise “Cosa avrei dovuto dirle?Allora mamma, hai appena parlato con il mio nuovo ragazzo?!” stava cercando di essere divertente, ma Jared non sembrava apprezzare. Così fece un sorriso timido , e cercò di sfilarsi dalla presa ed allontanarsi. Ma Colin riuscì a riprenderlo tra le sue braccia, avvolgendolo di nuovo in un morbido abbraccio, giusto il tempo necessario per farlo rimanere con lui.
“Perché cerchi sempre di scappare?” gli chiese col sorriso, e gli diede un bacio sulla fronte.
Respirando profondamente, Jared fasciò cautamente la vita di Colin con le sue braccia, posò l’orecchio sul suo petto e si mise ad ascoltare il battito delicato del suo cuore.
“Non corro via” rispose Jared, facendo sorridere Colin.
‘Quindi Colin aveva voluto solo far terminare le domande di sua madre e non aveva avuto nessuna intenzione di offenderlo. Sentire parlare Colin proprio in quel momento, aveva fatto sentire Jared come se avesse voluto essere il suo ragazzo o qualcosa del genere; anche se lui non avrebbe potuto mai identificarsi con la parola’fidanzato’. Una puttana non avrebbe mai potuto esserlo, stare solo con un uomo; era un lavoro e non c’era spazio e tempo per innamorarsi. Non era permesso. Ma lui era permesso, essere lì, in quell’appartamento, con quell’uomo meraviglioso? Era possibile lasciare Ryan ad inventare bugie, per salvare Jared, che apparteneva a Wolf? Era permesso a qualcuno come Jared, provare così tanta gioia tra le braccia di quell’uomo, che aveva perso il suo amore? Era permesso ingannarlo? Perciò doveva preoccuparsi?No, perché sentiva il suo corpo caldo così vicino da farlo stare bene; era perfetto così.’

“Sai, mia madre vuole che vada a questa festa, ed ho pensato, che, forse, ti piacerebbe venire con me?all’improvviso disse Colin, senza spostarsi, restando in quella stessa posizione.
“Non è niente di speciale. Solo dei vecchi amici irlandesi che festeggiano il loro anniversario di matrimonio. Tutti conoscono tutti, si balla musica irlandese- urla, alcol, e praticamente nient’altro da capire per te.”
“Non lo so. Tu lo vuoi?” Questa proposta era piuttosto strana; Colin voleva mostrargli come viveva? E lui voleva davvero essere coinvolto nella vita di quest’uomo così tanto? Lui non si sarebbe adeguato, oh certo che no, eppure sentiva questo lieve bisogno che partiva dallo stomaco, che lo spinse così ad accettare.
“Non voglio obbligarti, ma se mi dovessi dire di non star bene, andremmo subito via” aggiunse Colin rassicurante.
Ridacchiando, sempre contro il petto di Colin, Jared chiuse gli occhi, inalando il suo profumo “Quindi io sarei solo la tua scusa per andar via il prima possibile?”
“Esattamente.”
“Sono molto bravo in questo, credimi.”

‘Gli aveva appena detto sì? Bene, così sembrava. Stava per andare ad una festa irlandese con Colin. Mah. Cosa diavolo stava facendo?!Aveva dimenticato tutte le regole per stare al sicuro? Non farti coinvolgere nella vita privata dei tuoi clienti…Lui non era un fottuto cliente! Lui era un ragazzo che iniziava a piacergli molto, gli ricordò la voce nella sua mente.’
Dannazione, doveva fermarsi, smetterla di avvicinarsi così a Colin, ma la sua mente ed il suo corpo stavano entrambi decisamente lavorando a sua sfavore. Non era così facile, comportarsi come avrebbe sempre fatto con un altro uomo, in quel momento, lì, con Colin. In qualche modo aveva sbagliato tutto, ma allora perché si sentiva così bene? Finché era lì, avrebbe dovuto cercare di godere di tutto ciò, ma cosa avrebbe fatto, nel momento in cui fosse dovuto andar via?
Ritornando su suoi pensieri, effettivamente aveva ragione, continuava a pensare, era sbagliato, ma la cosa migliore che potesse fare fu dire:
“Una richiesta. Mi permetterai di dormire di nuovo sul divano.”
Ok, forse Colin avrebbe dovuto lavorare un po’ di più, per far vedere a Jared che, lì , poteva esserci una vita diversa da quella di vendere il culo . ‘Un passo dopo l’altro’ pensò, ed annuì sospirando lentamente.
“Un consiglio. Nel caso in cui tu dovessi finire di fronte al letto di nuovo, devi solo entrare”
Jared voleva andare lentamente, e sarebbe andato lentamente. O era un comportamento normale non avvicinarsi troppo presto e non bruciare le tappe? Comunque Colin, avrebbe cercato di scacciare questi pensieri, ci doveva essere una via per arrivare al cuore di Jared e lui l’avrebbe trovata!
E forse, alla fine, sarebbe venuto nel suo letto.
 
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ireneri
view post Posted on 15/10/2013, 10:34




Grazieeeee, che altro dire? Tanta attesa non è stata vana! Capitolo molto delicato, dolcissimo e scritto in modo scorrevole...mi spiacerebbe molto non vedere la fine di questa storia, spesso le storie in cui Jared è una puttana non finiscono molto bene, beh, spero non sia questo il caso, c'è bisogno di un po' di speranza e amore, dannazione ;)
 
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walkonthemoon
view post Posted on 1/11/2013, 18:09




Ciao!!grazie ancora per la tanta pazienza dimostrata. Purtroppo continuerò ad essere irregolare negli aggiornamenti, ma certamente questa storia giungerà ad una conclusione :D
 
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2 replies since 14/10/2013, 23:45   139 views
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