CITY LIGHTS - Capitolo 19

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walkonthemoon
view post Posted on 19/3/2015, 23:46




CITY LIGHTS



Capitolo 19




L’acqua era meravigliosamente calda, e il suo corpo si sentì subito meglio. Non si mosse, chiuse soltanto gli occhi e lasciò che l’acqua calda scorresse su tutto il corpo. Era da un po’ che si era tranquillizzato. Aprì gli occhi e si soffermò su Colin, che sembrava alla ricerca di qualcosa che fosse nell’armadietto sotto il lavandino. Sembrava stanco e affamato, i suoi occhi più piccoli del solito.
Jared si sentiva in colpa per avergli procurato così tanto impegno, tanta fatica, e tormento. Ma ormai era decisamente troppo tardi per andare da qualsiasi altra parte- sarebbe riuscito a malapena a strisciare fuori dall’appartamento. E se lo avesse voluto davvero, sarebbe andato via da un pezzo, già dopo la prima notte.
Ma non se ne era andato. Aveva preferito restare. Stare con Colin…Cristo, era come se si fosse innamorato di lui! Beh, non poteva essere così. Una puttana non avrebbe mai dovuto innamorarsi. Grave errore per gli affari!
Gemendo, si lasciò scivolare piano, giù, sotto l’acqua. Il dolore riemerse in tutto il suo corpo, e in tutta la sua pienezza.
Sentendo l’acqua schizzare, Colin si voltò immediatamente, e corse vicino alla vasca, pronto a tirar fuori Jared dall’acqua. Ma il ragazzo si stava semplicemente godendo il suo bagno, circondato dal calore dell’acqua, lasciando rilassare i suoi muscoli almeno per un po’. Stava bene…anche se ‘bene’ era certamente troppo da dire per l’astinenza!
Colin cadde sulle sue ginocchia e si avvicinò alla sua testa, accarezzando il suo profilo con l’indice, facendolo scorrere lentamente dal naso alle labbra. In quell’istante Jared aprì leggermente la bocca, lasciando scivolare il suo dito all’interno, gustandolo. Poco dopo, Colin lo baciò sulle tempie, prima di prendere lo shampoo.

- E’ arrivato il momento di lavare i capelli - disse, sorridendo teneramente. Non avrebbe mai pensato di lasciare Jared da solo.

Jared abbassò la testa, in modo tale che Colin potesse iniziare a insaponargli i capelli. E così fece, massaggiandoli delicatamente.
Jared continuò a rilassarsi, immergendosi ancora di più, sorridendo silenziosamente. Dopo pochi minuti Colin proseguì poi risciacquandoli.
Arrivato il momento di tirarsi su, Jared si aggrappò velocemente a Colin, che restò seduto sul bordo della vasca, sostenendolo. In quel momento si sorrisero, ma poco dopo l’attenzione di Jared ricadde su quell’armadietto sotto il lavello. Colin lo aveva lasciato aperto, e riusciva a intravedere la scatola delle pillole che erano rimaste. A quel pensiero, si morse le labbra, che divennero subito secche e amare.

Colin seguì il suo sguardo, sospirando - Domani spariranno, è sicuro.

La sua voce sembrò fredda. Non voleva insinuare che Jared le avrebbe prese, ma d’altra parte non sapeva nulla riguardo a un tossicodipendente che cercava di riabilitarsi.
Jared lo guardò quando si rese conto che lo aveva scoperto mentre fissava quella dannata scatola.
Il suo imbarazzo si trasformò in scontento quando vide gli occhi di Colin che lo puntavano in quel modo che ormai conosceva. Era certo che non avesse fiducia in lui. Chi avrebbe avuto fiducia in un tossico in ogni caso? E dal momento che non aveva nemmeno la fiducia di Colin, non avrebbe avuto niente da perdere nel caso avesse cercato di prendere quelle pillole di nuovo. Non era nemmeno certo se volesse davvero un’altra dose oppure in realtà se avesse soltanto voluto infastidire Colin.

- Ma mi hai dato una di quelle pillole ieri - affermò con sguardo accusatorio.

Colin si aspettava che continuasse con ‘Allora perché non oggi?’. Ma Jared non lo fece, continuò solo a fissarlo.
Allora socchiuse gli occhi pazientemente, si alzò ed andò a chiudere l’anta dell’armadietto. Non riusciva a capire se stesse parlando il dolore, il drogato, o qualcos’altro.
Comunque qualunque fosse stata la ragione, che spingeva Jared a desiderare ancora quelle pillole, lui aveva ancora un pessimo aspetto, ed il suo stato era tale da non permettergli ancora di andare in giro da solo senza aiuto, quindi non c’era alcun bisogno di preoccuparsi di quelle pillole.

- Cleo te le ha date per fermare le convulsioni - rispose Colin dandogli le spalle rigidamente.

Jared iniziò a tremare sotto quell’acqua; quella stessa acqua che prima era stata così rassicurante. Era tutta colpa di Colin se ora avvertiva quella voglia strisciante salirgli dallo stomaco, facendogli bramare ardentemente quelle fottute pillole. Solo una! Dopo tutto Colin gli aveva lasciato vedere dove le teneva nascoste!
Era come se qualcuno o qualcosa stesse scagliando delle pietre contro la sua testa. Forse era quella cosa nera, che stava cercando di ottenere vendetta per aver perso la sua collaborazione. Voleva schiacciarlo, farlo esasperare dal dolore e dalla rabbia finché non avesse mendicato di nuovo la sua presenza per alleviare la sofferenza.
Quelle pillole erano così fottutamente vicine! Non ci sarebbe stato nulla di male nel prenderne solo una… che lo avrebbe fatto sentire meglio!

- Non è eroina. E’ solo una pillola Colin. Starò bene presto!

La mancanza di sonno e la preoccupazione, unite al fatto che quel maledetto mal di schiena era ritornato proprio quel giorno, gli stavano facendo perdere la concentrazione. Fortunatamente poi riuscì a sentire la voce della ragione. Non sarà mai pulito così! Non lo capisci?!
Colin notò che il corpo di Jared tremava dagli spasmi sotto l’acqua. In quell’istante desiderò tanto tirare un pugno contro qualcosa. Avrebbe voluto dargli solo un po’ di sollievo. Ma doveva essere forte. Niente pillole. Nessuna pietà.
Jared ormai si struggeva dal dolore, massacrante. Colin sperava profondamente che si riabilitasse. Ma perché doveva soffrire così maledettamente?Perché soltanto le pillole avrebbero alleviato la sofferenza?
Continuava a tremare, non riusciva a fermarsi. Batteva i denti e tirava su dal naso con insistenza, come se avesse prurito.
Dopo aver inalato quell’aria umida e appiccicosa che si era creata nel bagno, con il suo sorriso adorabile e con sguardo supplicante, disse:

- Non ci sarebbe nulla di male nel prenderne solo una. Ti prego… per favore?

Lo chiese dolcemente, mostrando tutti i suoi denti bianchi e immacolati.
Ignorando quelli occhi da cucciolo che lo puntavano, che sembravano ingrandirsi sempre di più, Colin si grattò la nuca, cercando di mantenere la calma. Non sarebbe servito a nulla urlagli contro. Doveva rimanere lucido e razionale il più possibile, dato che l’umore di Jared poteva cambiare da un secondo all’altro.
Infatti appena Colin rifiutò tranquillamente di assecondare la sua richiesta, accadde proprio quello che aveva previsto. Jared esplose di rabbia.

- Avevi promesso di aiutarmi!

- Invece sto per nascondere questa merda il più lontano possibile da te!

Colin cercò ancora di mantenere la calma, anche se il suo sistema nervoso era a pezzi,e aveva davvero bisogno di una piccola pausa.
Nel frattempo Jared scopriva che la riabilitazione sarebbe diventata sempre più dura. Colin voleva aiutarlo veramente?Era lì per lui?Ma come?! Allora perché non faceva l’unica cosa che poteva fare?

- Fanculo! - urlò, sbattendo i pugni nell’acqua.

Sembrava proprio un bambino capriccioso e testardo.

- Fanculo, fanculo, fanculo! - continuò.

Ignorando completamente il dolore che correva lungo la sua schiena provò ad alzarsi per uscire dalla vasca, ma il tentativo fallì miseramente e scivolò di nuovo nell’acqua. Gli schizzi arrivarono sulle piastrelle e raggiunsero anche i piedi di Colin.
Si aggrappava disperatamente al bordo della vasca, e lottava per mantenere l’equilibrio con gran difficoltà. L’acqua sicuramente non aiutava.
Colin si precipitò ad aiutarlo, afferrandolo per le spalle, impedendoli di cadere. Ma lui non voleva che Colin lo toccasse, e cercò di allontanarlo con le mani, per quanto ci riuscisse, riuscendo a fargli perdere l’equilibrio. Colin cadde dritto sul pavimento, trascinando Jared su di lui, che urlava e si lamentava. Entrambi erano per terra.
Colin fece spostare Jared con attenzione, si mise a sedere, e guardò poi il ragazzo dagli occhi blu, che cercava di fare lo stesso.

- Perché l’hai fatto? Non riesci a camminare da solo!

Colin poteva sembrare arrabbiato, ma in realtà era molto preoccupato.

- Per favore! Solo per facilitare…

La voce di Jared improvvisamente scoppiò in uno singhiozzo, mentre si aggrappava alla maglia di Colin, ormai completamente bagnata. Gli girava la testa, e si sentiva come se qualcuno avesse strappato via ogni muscolo del suo corpo.

- Beh, questo sarà sufficiente, per ora! - rispose Colin avvolgendolo in un grande asciugamano e sollevandolo poi tra le sue braccia.

Jared insisteva, continuava a lottare, ma inutilmente, senza forze.

- E’ tempo di riposare, Jared - aggiunse poi con un sorriso forzato, mentre apriva la porta della camera da letto.

Cleo, che stava sistemando la zuppa in un piatto, li guardò perplessa. Poco dopo uscì dalla stanza.
Colin trovò la finestra spalancata e le lenzuola fresche e pulite. Si sentì subito meglio, e mise Jared sul letto, che nel frattempo, sembrava essersi calmato, poiché si fece aiutare mentre si vestiva. Non disse una parola, né lo guardò. Voleva solo rifugiarsi di nuovo sotto le coperte.

- Va meglio adesso? - chiese Colin.

Jared non rispose, e si girò sul fianco dandogli le spalle.

- Bene.

Sospirò Colin. Andò in soggiorno, lasciando che Jared si comportasse come un bambino.

- Sta bene? - disse Cleo, posando la ciotola e un bicchiere d’acqua su un vassoio.

- Ha visto le pillole, e ne vuole altre - spiegò Colin mordendosi le labbra.

- Tutti vogliono la loro droga quando iniziano a sentire il dolore. Un recupero non è poi così facile come pensavi, eh? – gli disse mentre metteva i piatti sporchi nel lavello.

- Non ho proprio bisogno di questo ora, Cleopatra - rispose Colin passandosi una mano tra i capelli, stanco.

- Cosa? - chiese con sguardo confuso. Odiava sentire il suo nome pronunciato per intero.

- Di te che continui a dirmi che non ho idea di cosa stia facendo! - sbottò - lo so già, cazzo! La situazione intera mi è sfuggita di mano ed ormai è troppo tardi, cazzo! So che è stato un fottuto errore avergli permesso di rimanere qui, ma non posso tornare indietro e cambiare le cose ora! E la parte peggiore è che io non voglio cambiare proprio nulla! Voglio ancora aiutarlo.
Mentre Colin si sfogava, Cleo si avvicinò e gli diede una carezza sulla guancia. L’amico si asciugò le lacrime e sprofondò nel suo abbraccio, ringraziandola. Era così bello sentire qualcuno che lo stringeva e lo confortava, e lui non avrebbe mai negato lo stesso supporto a Jared.

- Vai a fare una doccia. Lo guarderò io il nostro ragazzo- suggerì Cleo.

Colin abbracciò l’amica ancora una volta e dopo averle posato un bacio sulla fronte, ritornò in bagno e chiuse la porta.
Cleo così prese il vassoio e lo portò a Jared, che non prestò la minima attenzione alla donna, appena entrò in camera e chiuse la finestra.

- Sei davvero adorabile quando non sei ricoperto di sudore o altro… - disse sorridendo e mettendosi a sedere accanto a lui, che continuava a rivolgerle la schiena.

- Dovresti mangiare qualcosa, ti aiuterà a recuperare.

Ma Jared sembrava non ascoltarla, con sguardo fisso verso la finestra o chissà quale altra cosa.
Quel ragazzo poteva essere veramente un bastardo pensò Cleo, e sapeva benissimo che in quel momento non era nemmeno in preda a una convulsione. Poco dopo si chinò per passargli la zuppa, chiedendosi ancora una volta il perché stesse facendo tutto ciò. Ma lui la spinse subito via facendola quasi rovesciare sulle lenzuola. Cleo si morse le labbra trattenendosi dal dargli un ceffone, per il letto appena rifatto e pulito.
Stizzita posò la ciotola sul comodino e afferrò Jared per le spalle facendo girare per guardarlo in faccia.

- Ok bellezza, io non ho proprio bisogno di fare tutto questo…

- Allora perché lo fai? - rispose Jared agitandosi e liberandosi dalla presa.

- Io non te l’ho chiesto!

- No, ma Colin ha bisogno di aiuto per te, piccolo idiota! - poi aggiunse con noncuranza.

- E tu certamente non ti stai impegnando per rendere le cose più facili! - e lo lasciò andare.

Jared la guardò con i suoi grandi occhi blu, era come se si fosse appena svegliato. Aveva bisogno di un attimo per riprendersi. Il richiamo costante delle pillole improvvisamente non c’era più, ed era stato sostituito da qualcosa come…senso di colpa? Sentirsi colpevole per aver dato a Colin tutte quelle preoccupazioni?Dannazione, ormai l’ aveva fatto, ed era terribile. Questa era proprio una novità, non era abituato a provare sentimenti verso altre persone… allora perché stava succedendo con Colin?
Sospirando, si mise a sedere. Stava ancora male, ma non aveva più quella sensazione di pressione interna come se qualcuno avesse legato in una morsa stretta tutti i suoi organi. Iniziava a sentirsi meglio, e desiderava disperatamente che la situazione rimanesse tale. Non temeva tanto il dolore fisico quanto quella cosa nera…il suo possibile ritorno. Che avrebbe fatto?

Colin, invece, distrutto dalla stanchezza e dalla sofferenza, rimase sotto il getto dell’acqua calda della doccia per parecchio tempo. Le lacrime si mescolarono con l’acqua. Desiderava così tanto da star male, andare da Jared per tenerlo stretto, e soprattutto coccolarlo. Ma lasciare che si calmasse, era la scelta più saggia in quel momento. Poteva essere ancora arrabbiato con lui, e quindi avrebbero litigato ancora.

Col vassoio in grembo, nel frattempo il ragazzo era costretto a mangiare la sua zuppa lentamente, lasciandosi imboccare da Cleo, riluttante. Lo stomaco brontolò e protestò, ma non aveva più intenzione di respingerla di nuovo.

- Non dovresti mangiare troppo all’inizio…. - disse lei.

Jared le rispose con un sorriso.
Si comportava proprio come un’infermiera. La sua infermiera personale…e suonava divertente.
Non poteva fare a meno di chiedersi perché continuasse a fare quello per lui, ma poi pensava subito a quello che le aveva detto su Colin. Lei voleva stare lì per lui, e ciò includeva prendersi cura del paziente, come nel suo caso.
Jared invece non era per niente abituato a tutta quella considerazione e attenzione. A tutto quell’aiuto. I luoghi della sua vita erano fatti per gente che pensava soltanto a salvarsi il culo. Anche Ryan avrebbe fatto lo stesso, nel caso il rischio fosse diventato troppo alto, e lui avrebbe comunque capito. Si chiedeva inoltre cosa Ryan avesse detto a Wolf sul perché mancasse a lavoro. Forse gli aveva detto che qualcuno lo aveva sparato. Qualsiasi scusa andava bene pur di non raccontargli la verità dello stupro. Le ferite sul corpo sarebbero guarite, ma violentare significava danneggiare la merce, nessuno sarebbe stato più disposto a pagare.

Colin era in piedi davanti allo specchio, aveva l’aria decisamente infelice. Iniziò a radersi. Finalmente…era ora cazzo!
Si prese del tempo, quei minuti erano preziosi per poter recuperare la forza e l’energia per tornare da Jared più motivato e con un umore sicuramente migliorato.
Cleo era seduta accanto a lui, e le stava raccontando della sua boutique e della nuova collezione di vestiti a cui stava lavorando. Amava tanto parlarne e Jared cominciò a rilassarsi, pensando che Cleo fosse una persona davvero piacevole. Assolutamente non come le ragazze che conosceva a lavoro…beh, loro potevano essere anche carine, ma non certamente emanavano gioia e felicità. La sua mente era lucida, e non offuscata da droga o altra merda. Era radiosa, e poteva veramente contagiare le persone con il suo buon umore.

- Perché hai accettato di aiutare Colin, con me? - le chiese istintivamente, guardandola negli occhi.

Cleo si fermò un attimo prima di rispondere, cercando le parole giuste.

- Una volta lavoravo nel campo del sociale, come aiutante in un centro di disintossicazione. Ho visto gente soffrire durante il recupero. Così ho capito che non avevi una semplice gastroenterite come Colin mi aveva detto. Perciò l’ho obbligato a dirmi la verità. Col è il mio miglior amico. Era chiarissimo che avrei dovuto aiutarlo.

Jared deglutì a vuoto, sentendosi col cuore in pena. Doveva amarlo veramente tanto. Avvertì l’impulso di chiamarlo, farlo venire da lui, ma lo soppresse poco dopo.

- Immagino che tu sappia del mio lavoro allora.

Ma Cleo fece spallucce e si alzò appena sentì Colin uscire dal bagno.

- Lascia perdere - disse, sforzandosi di accennare un sorriso.

Prese poi il vassoio e lasciò il bicchiere d’acqua. Si accorse che tremava di nuovo, e temendo il peggio, non aggiunse null’altro.

Consigliò a Jared solo di riposare, ed andò in cucina a lavare i piatti.
Quando vide Colin che mangiava una ciambella, gli sorrise per rassicurarlo.

- Ora dorme, ma credo che più tardi puoi provare a parlare con lui - le disse mentre anche lei addentava una ciambella.

Colin a quel punto sprofondò nel divano.

- Ehi grande uomo! - aggiunse ridendo e afferrando una bottiglia di succo d’arancia.

- Se lui non provasse qualcosa per te, sarebbe scomparso già al primo segnale di ripresa. Ma lui è rimasto, e non perché l’hai voluto tu. Penso che sia ancora in grado di decidere da solo se andare via o no.

Cleo sapeva benissimo che Colin era tutt’altro che sicuro riguardo ai sentimenti di Jared, e cercò di rassicurarlo sul fatto che ci doveva essere per forza qualcosa nel cuore del ragazzo che lo faceva palpitare per lui.

- Credi che cambierà la situazione? - le chiese mentre continuava a mangiare e fissava alienato il muro dietro di lei.

- Penso che oggi sarà almeno più cooperativo - le sorrise dolcemente, abbracciandolo.

Sentiva che il suo amico aveva tanto bisogno di calore e sostegno, ma che non riusciva ad ottenerlo dalla persona che lui desiderava. Ci avrebbe pensato Cleo, per ora.

- Sei la migliore - le sussurrò all’orecchio.
La donna si allontanò delicatamente e lo baciò sulle guance.

- Ad ogni modo, devo andare a lavorare oggi. Prenditi cura di lui…e di te stesso.

Così lo salutò, chiudendo poi la porta.
Colin ritornò velocemente sul divano. Aveva sonno, e desiderava liberare la sua mente, anche solo per un po’. Non pensare a niente. E sarebbe stato meglio anche lasciare Jared da solo, per il momento.





 
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ireneri
view post Posted on 23/3/2015, 01:00




Ma ma! Che sorpresa! Finisce sul più bello, speriamo che dopo tanta attesa ci sia subito pronto il capitolo successivo!
 
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walkonthemoon2
view post Posted on 25/3/2015, 14:53




Eh sì!!Finalmente sono riuscita a riprendere questa storia diventata quasi infinita ^_^
Comunque siamo quasi al capolinea (almeno per City Lights), mancano soltanto gli ultimi due capitoli, che spero di pubblicare a breve...
Grazie ancora per la pazienza ;)
 
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ireneri
view post Posted on 29/6/2015, 22:53




Grazie a te! Siamo in poche ma vogliamo assolutamente sapere come finirà la storia d'amore tra Colin il bel salvatore e Jared l'anima maledetta...quei due sono fatti per stare insieme!
 
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Romina1477
view post Posted on 5/7/2019, 20:10




Spero di poter leggere gli ultimi due capitoli a breve.... sono troppo curiosa!!!!la storia è bellissima
 
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4 replies since 19/3/2015, 23:46   250 views
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